martedì 10 maggio 2011

Occorrenze nella letteratura

La parola "bronzo", essendo un vocabolo piuttosto comune e diffuso, ricorre molto spesso nella letteratura. Di seguito riporto qualche passo di alcune delle opere più celebri in cui essa compare.


Ne La Sacra Bibbia, la parola "bronzo" viene utilizzata per ben 108 volte, anche se,  considerando l'immensa mole di quest'opera, la cosa non stupisce più di tanto (per fare un esempio, la parola "signore" è presente 8184 volte!).  Riporto un paio di passi in cui essa compare con un'alta frequenza:

"[17] I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi a ruote e il mare di bronzo che era nel tempio e ne portarono tutto il bronzo in Babilonia.
[18] Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, i bacini per l'aspersione, le coppe e tutti gli arredi di bronzo che servivano al culto." (Geremia, 52)


"[5] Aveva in testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo.  
[6] Portava alle gambe schinieri di bronzo e un giavellotto di bronzo tra le spalle." (Samuele 1, 17)



Nell' Eneide di Virgilio, poema epico scritto in latino nel I secolo a.C., che narra la leggendaria storia di Enea, colui che diventerà il progenitore del popolo romano, il vocabolo "bronzo" è presente 19 volte. Ecco un passo in cui compare:

"Stanno su' muri pavide le madri,
seguon con gli occhi il polveroso nembo
e gli squadroni fulgidi di bronzo.
[...] Visto avresti in quel mar flotte di bronzo,
l'aziaca guerra, e tutto di battaglia 
ferver Leucàte e lustrar d'oro i flutti." (Libro Ottavo)



Nelle Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi, una serie di cinque libri pubblicati a partire dal 1903, che costituiscono l'opera più nota di Gabriele D'Annunzio, nella quale viene sviluppato il concetto di superomismo, la parola "bronzo" compare per ben 47 volte.

Ad esempio, nella poesia Meriggio, contenuta nel libro terzo Alcyone, compare due volte:

"A mezzo il giorno
sul Mare etrusco
pallido verdicante
come il dissepolto
bronzo dagli ipogei, grava
la bonaccia.
[...] Come il bronzo sepolcrale
pallida verdica in pace 
quella che sorridea."

Oppure in Ditirambo IV, sempre contenuta in Alcyone:

"[...] e, dentro
me, tremavano tutte le midolle, 
negli orecchi fragore 
sonavami sì forte ch'io temeva 
udir dal sacro Dicte i Coribanti 
atroci e il rombo del bronzo percosso.
[...] Sul ponte
pelte lunate luceano e di bronzo 
clìpei tondi, aste lunghe."

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